Michael è una delle ca. 300 persone che ogni anno subiscono un arresto cardiaco nel canton Ticino. L'immediato, ritmico e profondo massaggio cardiaco che i suoi colleghi hanno saputo praticare è stato determinante e Michael ha potuto rivedere la luce, senza riportare alcun danno cerebrale.Anche voi potete contribuire a salvare una vita.
Un cuore grande
È quello di Michael, che a causa di un'insospettata malattia (cardiomiopatia ipertrofica) è colpito da arresto cardiaco a 24 anni.Ma è anche quello dei suoi compagni di scuola, che gli hanno prontamente salvato la vita.Michael ha solo 24 anni quando il 6 giugno del 2016 si accascia al suolo colpito da un arresto cardiaco improvviso.È un caso, non infrequente, in cui questa patologia si manifesta senza alcun sintomo premonitore, in un paziente di giovane età e che conduce uno stile di vita attivo.Michael è un ragazzo dinamico e che dimostra da sempre uno spiccato senso civico e il desiderio di mettersi al servizio degli altri. Nel suo passato c'è un'esperienza di pompiere volontario, insieme a due anni come guardia svizzera in Vaticano; una volta tornato in Svizzera, si iscrive alla scuola di polizia, che frequenta tuttora.Quel fatidico 6 giugno, Michael ha appena finito la sua giornata in aula. Si cambia per andare a fare un po' di jogging ed esce. Si dirige verso un sentiero e supera con disinvoltura i compagni con i quali è stato a scuola fino a qualche minuto prima. Ma all'improvviso cade al suolo, privo di conoscenza. Luca, Maximilian e altri compagni,che hanno assistito all'accaduto, si avvicinano. Michael ha il viso ricoperto di sangue, perché la caduta frontale gli ha provocato una frattura alla mascella. Ha un respiro debolissimo e agonico, che ben presto si interrompe. I due compagni, entrambi formati alle tecniche di soccorso BLS/DAE, capiscono subito la gravità della situazione e allarmano immediatamente Ticino Soccorso 144. In attesa dell'ambulanza, iniziano il massaggio cardiopolmonare, praticandolo senza interruzione fino all'arrivo dei soccorsi. Dopo due scariche di defibrillatore Michael riprende a respirare e viene indotto in coma farmacologico. Il paziente viene ricoverato all'Ospedale S. Giovanni di Bellinzona, per essere poi trasferito al Cardiocentro e all'Ospedale di Berna per curare la mandibola, dove viene dimesso 10 giorni dopo. Approfonditi esami gli hanno diagnosticato una cardiomiopatia ipertrofica (cuore più grosso del normale). Il massaggio cardiaco di Luca e Maximilian, messo in atto dopo qualche istante, è stato provvidenziale e ha permesso di far affluire ossigeno al cervello di Michael, nonostante il suo cuore si fosse fermato. Grazie a questo,oggi sta bene e non ha riportato nessun danno cerebrale.Una cosa è certa: Michael e i suoi colleghi della scuola di polizia non potevano immaginare che il loro primo "arresto" si sarebbe svolto così.
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